Il bianco dei denti è uno dei miti più difficili da sfatare, non esiste, infatti, un bianco definitivo e unico, valido per tutti, ma ogni persona ha un proprio colore, determinato da tanti fattori sia genetici che dovuti ad abitudini di vita. 

Anche una dentatura sana, costantemente pulita e controllata può non essere perfettamente bianca, senza che sia un problema. Per noi odontotecnici la sfida è quella di offrire al paziente elementi protesici che si integrano perfettamente nella bocca, calibrando anche la rifinitura colore.

Quali elementi contribuiscono a creare il colore dei denti? Innanzitutto la composizione anatomica del dente stesso e la presenza di pigmenti naturali. Lo smalto, lo strato esterno e più duro, è traslucido e riflette la luce, mentre la dentina, la parte sottostante, è più opaca e contribuisce a dare la tonalità percepita del dente. Anche le strutture interne, come polpa e radice, in base alle loro caratteristiche e allo stato di salute, possono influenzare il colore.

Altri elementi che definiscono il colore dei denti sono:

  • l’eredità genetica: come per il colore degli occhi, così pure il colore dei denti  ci  viene dal nostro corredo genetico
  • lo stile di vita: l’abitudine di bere caffè, tè, vino rosso e, soprattutto, fumare causano un ulteriore ingiallimento dei denti
  • l’età: invecchiando lo smalto dei denti tende a usurarsi, a diventare più sottile, rivelando maggiormente la dentina sottostante. Questo può causare un’alterazione del colore dei denti, rendendoli più scuri o più gialli 
  • traumi e patologie dentali: possono danneggiare lo smalto e la dentina, causando un precoce ingiallimento 

Altro aspetto fondamentale e più tecnico è quello che riguarda l’interazione tra la luce, lo smalto e la dentina. Il colore, infatti, è determinato da come la luce colpisce la superficie del dente: una parte viene riflessa direttamente e lavora sullo smalto, mentre il resto penetra all’interno del dente, raggiungendo la dentina. La luce riflessa dallo smalto è ciò che percepiamo come colore dei denti, mentre la luce penetrata contribuisce alla luminosità e alla traslucenza complessiva del dente.

Di fronte a tutte queste variabili, come è possibile identificare e riprodurre l’esatto colore dei denti dei nostri pazienti? Per semplificare un fattore così esposto a rischi di disomogeneità è necessario un sistema di riferimento standardizzato che comunichi in modo preciso il colore dei denti. I sistemi più comunemente utilizzati  organizzano i colori dei denti in una scala colore, identificata da lettere e numeri che vanno dal colore più chiaro al colore più scuro. Queste scale gestiscono variabili come luminosità, saturazione e tonalità per definire il colore dei denti in modo accurato.

In laboratorio  noi abbiamo sviluppato un protocollo di rifinitura -che ti abbiamo già descritto qui-, che comprende l’uso di materiale fotografico, una cartella colori con scale cromatiche, aggiustamenti progressivi e un test preliminare che ci consente di verificare l’adeguatezza del risultato finale, in modo che sia il più possibile naturale. Solo così siamo sicuri di pter ridonare il sorriso al paziente, qualsiasi colore esso sia.

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